La presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto ha inviato oggi al governatore del Veneto Luca Zaia una lettera di protesta circa alcune decisioni deliberate dalla Giunta regionale sulle funzioni delle Province, e comunicate senza una preventiva consultazione con gli enti provinciali.
Nel testo della lettera la presidente Zaccariotto esprime “disagio e allarme” circa le decisioni, che riguardano in particolare:
- la sottrazione alle Province dei tirocini estivi di orientamento (delibera regionale 1067 del 5 giugno 2012), che “sono stati finora gestiti – si legge nel testo - dalla Provincia in modo efficace e con la massima attenzione ai costi, dai nostri Centri provinciali per l’impiego”;
- la proposta di trasferire ai comuni le funzioni provinciali in materia di cave (ddl del 22 maggio 2012);
- l’opzione di escludere le Province da ogni competenza in materia di gestione del servizio idrico integrato (legge regionale n. 17/2012)
- la scelta di procedere senza il loro coinvolgimento sul documento preliminare di “Piano di gestione dei rifiuti” nonostante la richiesta di consultazione dell’Upi, l’Unione Province Italiane, (DGR 723 del 2 maggio 2012)”.
Un comportamento che - viene definito nella missiva - “censurabile” e in palese “violazione del principio di leale collaborazione fra le istituzioni, introdotto dalla Costituzione, proprio a garanzia del corretto e coordinato svolgimento delle competenze dei diversi livelli di governo. (…) La metodologia scelta dalla Regione, oltre ad essere semplicemente inopportuna, è non solo contraria alla Costituzione, ma anche alla stessa ratio dell’articolo 23 della legge 214/2011, secondo cui il trasferimento ai Comuni delle funzioni provinciali, o il loro mantenimento, deve procedere contestualmente alla decisione sulle risorse umane, finanziarie e strumentali delle Province”.
Presidente Zaccariotto: «La sensazione di fronte a queste decisioni è di totale smarrimento. Ritengo che la Giunta regionale abbia agito contravvenendo ad una logica di riforma organica e strategica, oggi più che mai necessaria nella confusione generale in cui ci troviamo; queste decisioni della Regione sembrano piuttosto il risultato di scelte estemporanee, occasionali, prese per singole materie. Un disegno strategico che è invece assolutamente necessario per affrontare, nel suo complesso, il delicato tema della ridistribuzione delle funzioni provinciali, perché fortemente collegato al tema delle risorse finanziarie e del personale. Purtroppo la Giunta regionale ha clamorosamente smentito, con queste decisioni unilaterali, sia le indicazioni della conferenza permanente Regione – Autonomie locali, di affidare ad un confronto diretto con i presidenti delle Province, i rappresentanti dell’Anci e dell’Upi, l’esame delle problematiche sul trasferimento delle funzioni provinciali, ma anche in contraddizione rispetto alla risoluzione della stessa Regione, di difendere dinnanzi alla Corte costituzionale il ruolo e le funzioni delle Province. La Regione avrebbe almeno potuto attendere l’esito del ricorso al Giudice per incostituzionalità dell’articolo 23 del decreto “Salva Italia”, previsto il prossimo 6 novembre. Ritengo che solo attraverso un confronto serio con l’ente Provincia sia possibile riformare assetto e competenze, e che ciascun livello di responsabilità istituzionale debba contribuire ad evitare il rischio di creare, con decisioni affrettate, ulteriori ritardi che finirebbero per tradursi in un aumento dei costi e in una riduzione della qualità dei servizi, finora assicurati dalla Provincia con buoni risultati. Non vorrei mai che i nostri cittadini, già provati da una situazione recessiva e da un clima generale di forte incertezza, si presentassero agli sportelli dei nostri centri per l’impiego (una vera ancora di salvezza in taluni casi) trovando un cartello che annuncia che da ora in poi dovranno rivolgersi direttamente in Regione».
La lettera conclude dicendo: “E’ noto che sta maturando, a livello governativo e parlamentare, una diversa riflessione sulle modalità di ridisegno del sistema delle autonomie locali, come emerge anche dallo schema del nuovo codice sulle autonomie. Per questi motivi, chiediamo al Governatore Zaia un cambiamento di impostazione nell’immediato con la sospensione delle scelte, nella disponibilità della sola Giunta regionale, sui tirocini estivi di orientamento e sulla proposta di legge in materia di cave”.